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Un altro anno è passato. Il 2016 ha rispettato in maniera sostanzialmente fedele i trend individuati negli ultimi mesi del 2015: il telelavoro sta prendendo sempre più piede, le soft skills incidono sensibilmente nei criteri di assunzione, il multiculturalismo sul posto di lavoro si sta affermando come una risorsa strategicamente importante per la produttività aziendale, le competenze dei millennials sono sempre più richieste in settori creativi e in ambito IT, gli impiegati sono più coinvolti nei processi aziendali e la loro possibilità di prendere decisioni sta incidendo positivamente sul senso di responsabilità e appartenenza. Se questi sono i trend che hanno influenzato il mondo del lavoro nell’anno appena trascorso, cosa dobbiamo aspettarci dal 2017? Vediamo i top-trend che gli analisti consigliano di tenere d’occhio nei prossimi dodici mesi.

#1 È L’ANNO DELLA TECNOLOGIA E DELL’INNOVAZIONE

Secondo Forbes, il 2017 sarà l’anno della definitiva consacrazione degli investimenti nel settore tecnologico e dell’innovazione. Traspare, infatti, un aumento della fiducia nei confronti del mercato digitale in generale. Il 30% del campione ha intenzione di avviare un piano di assunzioni ex-novo, mentre circa il 45% porterà avanti campagne già avviate in passato. Soprattutto per i settori tecnologici, creativi e legati all’innovazione si attendono sviluppi interessanti correlati alla necessità di investire in figure professionali specializzate e competenti all’interno di settori in notevole ascesa.

#2 COOPERAZIONE TRA IMPIEGATI E COLLABORATORI FREELANCE

La possibilità di collaborazione tra impiegati a tempo pieno e freelancers è un trend in ascesa da diverso tempo. Tuttavia, i risultati ottenuti da un paio di anni a questa parte fanno pensare che si tenderà a programmare gli obiettivi ideando progetti che coinvolgano figure a tempo pieno e collaboratori esterni in team di lavoro misti. L’aumento dei lavoratori freelance sul mercato e l’impossibilità di assumere nuovi impiegati a tempo pieno, unite ai benefici dei lavori di gruppo, spingeranno verso forme di teaming più flessibile e obbligheranno i leader a sviluppare capacità manageriali nuove, non più confinate al luogo fisico dell’ufficio.

#3 INCONTRO FRA GENERAZIONI DIFFERENTI DI GIOVANI

Se il 2016 ha portato un maggiore coinvolgimento dei millennials in numerosi settori, soprattutto creativi e di sviluppo tecnologico, il 2017 sarà l’anno in cui la cosiddetta “Generazione Z” farà il suo ingresso definitivo nel mondo del lavoro. Generazioni di giovani differenti sotto molti aspetti ma unite dalla comune padronanza dei mezzi digitali e da un’istruzione di livello elevato si troveranno a dover collaborare, integrando competenze e punti di vista all’interno di aziende e imprese ormai strutturate in base ai criteri della produttività, della creatività, del problem solving e della flessibilità imposti dalla globalizzazione.

#4 FLESSIBILITÀ

Tra tutte le soft skills quella che avrà un ruolo sempre più rilevante sarà l’attitudine alla già citata flessibilità. Flessibilità intesa sia come capacità di adattarsi a differenti compiti sul posto di lavoro, sia come propensione a sfruttare le proprie competenze per cambiare impiego. Soprattutto in Italia, l’abbandono del modello del “posto fisso” ha comportato, e continuerà a comportare, un incremento delle assunzioni a tempo determinato, spingendo i lavoratori a far emergere questa abilità trasversale e a sfruttare tutte le competenze di cui dispongono per orientarsi nella moltitudine di opportunità differenti che il mercato del lavoro potrà offrire loro.

#5 BENEFIT CLASSICI E FORME DI WELFARE AZIENDALE

Per bilanciare questa richiesta di maggiore flessibilità, d’altro canto, bisogna offrire delle piccole sicurezze. Ciò significa che le aziende dovranno garantire benefit più tradizionali e meno “creativi” rispetto al passato per mantenere alto il morale di dipendenti e collaboratori alla ricerca di una qualche forma di stabilità economica e psicologica. Anche sul posto di lavoro sarà necessario puntare su forme di welfare e creare incentivi capaci di motivare i dipendenti stimolandone il senso di appartenenza.

#6 AMBIENTE DI LAVORO CONFORTEVOLE

Una di queste forme di welfare è la cura dell’ambiente lavorativo. Un ambiente confortevole, con un clima rilassato e stimolante sarà la chiave per attrarre i migliori talenti e farli rendere al massimo. L’ingresso dei giovani renderà necessario accelerare quei processi di “ammodernamento culturale” in atto da tempo, puntando sul benessere dei collaboratori e degli impiegati, riducendo le formalità e abbracciando una cultura più “casual”, sia nel semplice dress code aziendale che nei rapporti interpersonali. Poiché le maggiori cause di improduttività sono legate allo stress sul posto di lavoro, una svolta in questo senso appare tanto semplice quanto obbligata.

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#7 RECRUITING DIGITALE

Secondo una ricerca effettuata da Infojobs, oltre il 70% delle aziende sfrutterà in maniera massiccia i canali digitali per il recruiting del personale e per promuovere la propria cultura e i propri valori.
I dati certificano l’intenzione di mettere in atto un programma di assunzioni abbastanza ampio che sfrutterà le piattaforme digitali e i social network per individuare i profili più adatti a soddisfare le varie esigenze. Se da un lato, quindi, sarà necessaria una presenza on-line seria e professionale da parte di chi è alla ricerca di un impiego, dall’altro emerge, come detto in precedenza, la virata verso metodi e programmi di recruiting all’avanguardia.

#8 FEEDBACK FREQUENTI

I resoconti annuali o semestrali sulle performance stanno diventando rapidamente obsoleti. Una delle certezze basilari per un lavoratore, all’interno di un mercato che lo pretende flessibile e produttivo, è quella riguardante le gratificazioni e i riconoscimenti immediati. Un resoconto periodico sull’attività generale dell’azienda non è più sufficiente a garantire la stabilità emotiva dei dipendenti, sempre più bisognosi di conferme circa l’importanza del loro contributo e il ruolo che ricoprono all’interno del meccanismo produttivo.
Riconoscimenti, feedback e gratificazioni, individuali e/o di gruppo, devono ormai accompagnare e incentivare le performance nel breve periodo, non più evidenziare solo i risultati sul lungo periodo.

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#9 FORMAZIONE INTERNA

Sempre secondo Infojobs, uno dei punti ritenuti strategici dalle imprese è quello relativo alla formazione interna del personale. Quasi il 40% delle imprese contattate rivela di voler incrementare le iniziative volte alla formazione dei dipendenti, per favorire la diffusione di pratiche e standard comuni, facilitare l’inserimento dei giovani e migliorare l’esperienza e la competenza dei lavoratori già inseriti. Una cultura comune permette una migliore organizzazione complessiva determinando una ridistribuzione ottimale delle competenze.

#10 HUMAN RESOURCES

Quella per assicurarsi i migliori talenti sta diventando una vera e propria gara che punta a garantire all’azienda i profili con le competenze più adatte e un bagaglio di skills più trasversali possibili. Allo stesso tempo, si raffineranno progressivamente i sistemi di valutazione dei candidati, il recruiting subirà dei cambiamenti sostanziali e la gestione delle HR dovrà adattarsi di conseguenza: moltissimi fattori andranno valutati in modo approfondito, facendo affidamento su statistiche più accurate e analisi meticolose dei dati riguardanti la produttività individuale.

 

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