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Che ci piaccia o meno, tutta la nostra vita è basata sull’interazione con altri individui, e con gli altri si interagisce attraverso la comunicazione. Oggi parleremo della famosa comunicazione assertiva e cercheremo di spiegare di cosa si tratta e di come imparare ad usarla nel modo giusto.

Cosa si intende per comunicazione assertiva?

In poche parole, l’assertività è la capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie opinioni, convincendo chi ci ascolta: capirete quanto la comunicazione assertiva sia indispensabile per affermare se stessi, soprattutto in contesti dove è di primaria importanza mostrare autorevolezza, ma anche in molte situazioni quotidiane.

Comunicare vuol dire mettersi in relazione con gli altri, interagire, e comunicare in modo assertivo vuol dire manifestare fermamente ma educatamente le proprie idee per avere un riscontro positivo da parte dell’interlocutore.

Per fare questo bisogna innanzitutto:

  • Esprimere chiaramente ciò che si pensa.
  • Mettersi in relazione con l’altro, ascoltare le sue ragioni (altrimenti si sconfina nella prevaricazione).
  • Rimanere sulle proprie posizioni qualora si sia convinti che siano giuste e spiegarne il motivo all’interlocutore.

Purtroppo a volte il confine fra assertività e prevaricazione è estremamente labile, e le persone troppo sicure di sé tendono ad imporre le proprie ragioni senza ascoltare.

Questa non è comunicazione assertiva, perché comunicazione assertiva significa essere convincenti instaurando un rapporto equilibrato con le persone con cui si entra in relazione.

Ricordatevi che comunicare in modo assertivo significa essere efficaci nel far valere le proprie idee ma non significa imporle senza sentire ragioni, anche perché in questo caso otterremmo sicuramente il risultato opposto.

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Comunicazione assertiva: la ragione sta nel mezzo!

Molte persone, quando devono relazionarsi al prossimo, rischiano di cadere negli estremi opposti, ed assumono due tipi fondamentali di comportamento:

  • Passivo
  • Aggressivo

Va da sé che il comportamento passivo è molto deleterio, in quanto la persona che ha un atteggiamento simile è molto facile che si faccia mettere i piedi in testa nella vita quotidiana, figuriamoci in un ambiente sempe più competitivo come quello di lavoro.

Purtroppo però sono in molti anche coloro che, per autodifesa e paura di essere prevaricati, assumono un atteggiamento tirannico ed estremamente critico verso le persone con cui hanno a che fare, e questo modo di fare non piace a nessuno.

Questi due atteggiamenti, all’apparenza così diversi fra loro, sono in realtà molto simili perché hanno una cosa in comune: in nessuno dei due casi si instaura un rapporto di comunicazione.

Ci rendiamo conto che non è affatto facile ma, nelle nostre relazioni con gli altri, dobbiamo sforzarci di barcamenarci fra questi due estremi, perché solo in questo caso riusciremo ad instaurare una comunicazione assertiva.

Cosa dobbiamo fare per risultare assertivi?

Finora abbiamo fatto tanta teoria ed è ora di passare alla pratica!

Se volete essere assertivi, cercate di comportarvi in questo modo:

  • Se non siete d’accordo con qualcuno non abbiate paura a dirlo.
  • Siate incisivi e mostratevi convinti di quello che dite.
  • Spiegate chiaramente e con sicurezza le vostre idee.
  • Instaurate un rapporto con chi vi ascolta, guardandolo negli occhi e cercando di cogliere le sue reazioni.
  • Ascoltate il vostro interlocutore.
  • Date importanza anche alla cosiddetta “comunicazione non verbale”: assumete una postura orientata verso il vostro interlocutore, accompagnate con gesti ed espressioni facciali quello che dite.

Ecco un esempio pratico: in una riunione di lavoro, quando qualcuno (magari un superiore) esprimerà delle idee che in tutta coscienza, potranno da qualcuno essere ritenute sbagliate, si potranno creare tre situazioni diverse:

  • La persona passiva accetterà senza fiatare qualunque decisione, pur ritenendola sbagliata, senza nemmeno provare a spiegare le proprie ragioni.
  • La persona aggressiva si scaglierà senza sentire ragioni contro l’interlocutore, contraddicendolo su tutto, ma senza offrire valide motivazioni.
  • La persona assertiva non avrà paura di dire “non sono d’accordo”, ma perorerà la sua causa spiegando chiaramente e con sicurezza le proprie ragioni e, se lo farà nel modo giusto, instaurando con l’interlocutore un rapporto costruttivo, probabilmente raggiungerà il suo scopo.

Chiudiamo questo articolo invitandovi a non dimenticare che comunicazione assertiva vuol dire mettere l’altro nelle condizioni di recepire positivamente le nostre idee, senza mai imporle, ma rimanendo fermi sulle nostre posizioni se le riteniamo giuste.

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