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Le attività di formazione stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante all’interno delle strategie di organizzazione aziendale. Si dà giustamente per scontata la necessità di costruire una cultura interna all’azienda, che la renda unica e coesa nel rispetto di valori, comportamenti e obiettivi condivisi. Per soddisfare l’esigenza di tramandare quella cultura dai membri più esperti ai nuovi arrivati, tracciando così una linea di continuità tra il passato e il futuro dell’azienda, ha assunto sempre più rilevanza la pratica del mentoring. Grazie a un mentoring efficace, il mentor può trasmettere tutto il proprio bagaglio di conoscenze ed esperienze al suo “allievo” (o mentee), favorendone l’inserimento, la crescita professionale e la maturazione personale.
Andiamo quindi a scoprire nel dettaglio cos’è il mentoring e perché influisce così positivamente sulle performance aziendali e individuali.

# PIANIFICA LE ATTIVITÀ IN BASE AL TIPO DI MENTEE

Il mentoring è un’esperienza coinvolgente sia per il mentor che per il mentee ma necessita di impegno da parte di entrambi per dare i suoi frutti: innanzitutto, devi capire se il mentoring fa per te e se chi hai di fronte è realmente disposto a intraprendere questo tipo di percorso. Lo step successivo è quello della comprensione del tipo di soggetto su cui ti troverai ad agire e, poiché non tutti i mentee sono uguali e non tutti i nuovi arrivati possiedono le stesse competenze, dovrai pianificare attentamente le attività da proporre tenendo conto del carattere di ognuno, delle sue qualità individuali e del livello di consapevolezza e coinvolgimento già raggiunti. È un progetto a medio-lungo termine e un errore compiuto ancor prima di iniziare potrebbe complicare inutilmente le cose.

# FOCALIZZATI SULLE QUALITÀ E SULLE MANCANZE DEL MENTEE

Alcuni mentee hanno bisogno di sviluppare le loro abilità, altri ne sono consapevoli ma non sanno da dove cominciare, altri non sfruttano al meglio le solide competenze che dimostrano di avere mentre, altri ancora, necessitano solo di consigli mirati per spiccare definitivamente il volo.
Ogni persona è differente e diversamente aperta alle novità: il più grande errore è quello di approcciare nello stesso modo con ogni tipo di individuo, riempiendo di nozioni inutili un soggetto di per sé molto competente, che avrebbe solo bisogno di motivazione e fiducia in se stesso, oppure impostando un training avanzato per un “allievo” volenteroso ma privo delle competenze di base necessarie.
Una volta comprese le qualità e le mancanze del tuo mentee potrai scegliere con maggiore accuratezza il tipo di percorso più adatto alla sua crescita.

# COSTRUISCI UN RAPPORTO DI FIDUCIA

Hai bisogno di creare un rapporto stabile e proficuo con il tuo mentee perché, probabilmente, dovrete passare molto tempo a stretto contatto. In questa fase è dunque fondamentale che tu condivida le tue esperienze, il tuo curriculum, i tuoi traguardi, spiegando le difficoltà che hai dovuto affrontare e come sei riuscito a superarle. Il primo pensiero, conscio o inconscio, di ogni mentee nei confronti del suo mentor è Cosa ha da offrirmi questa persona? Cosa posso imparare da lui? Sarà davvero importante per la mia carriera?”. La diffidenza, più o meno esplicita, è assolutamente normale. Per fugare questi dubbi dovrai mostrarti disponibile e aperto, ma anche consapevole delle tue capacità e del tuo valore professionale. Solo dando al mentee l’impressione di essere una figura importante per il suo futuro otterrai rispetto e autorevolezza, stabilendo, al contempo, un legame embrionale di fiducia.

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# INCORAGGIA I PROGRESSI E OFFRI SUPPORTO NELLE DIFFICOLTÀ

Trova delle attività da svolgere insieme al tuo mentee, pianifica insieme a lui il lavoro da svolgere e mostragli come organizzarlo nel migliore dei modi, approfondisci le tecniche più efficaci che hai sperimentato nel corso del tempo e trasmetti le conoscenze che hai acquisito in campo lavorativo ed extra lavorativo. L’obiettivo è quello di renderlo sempre più autonomo nel suo lavoro continuando a offrirgli un punto di riferimento per qualsiasi evenienza. Sicuramente vivrà di alti e bassi, momenti di slancio che gli regaleranno grandi soddisfazioni e momenti di difficoltà che ne potrebbero fiaccare la motivazione. L’abilità del mentor sta in questo: incoraggiare i progressi evitando che l’allievo si senta “già arrivato” e supportarlo nei periodi di stallo che rischiano di farlo mollare. D’altro canto, tu per primo non devi considerare già raggiunto lo scopo ai primi traguardi ottenuti né innervosirti per qualche errore di troppo: pensa alla tua carriera e sicuramente rivivrai le stesse fasi di esaltazione e frustrazione. Nel mentoring servono pazienza ed empatia.

# OFFRI AL TUO MENTEE OPPORTUNITÀ, FEEDBACK E CONSIGLI

Quando il percorso è da tempo ben avviato e i frutti sono quasi maturi, è il momento di spingere sull’acceleratore e indirizzare definitivamente il mentee verso la completa autonomia. Contribuisci con feedback positivi se il lavoro svolto è davvero soddisfacente e di livello, offriti di seguirlo in lavori sempre più complessi, affidagli compiti via via più difficili che siano opportunità stimolanti e formative per la sua evoluzione professionale e mettilo a conoscenza di attività che potrebbe svolgere per migliorare il suo curriculum e perfezionare la sua crescita.
A un certo punto i progressi saranno così evidenti che ti accorgerai di non essere più necessario, ma la soddisfazione finale, derivante dal coinvolgimento in un simile rapporto umano e dalla consapevolezza di aver contribuito alla crescita della tua azienda, sarà impagabile.

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