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Quante volte abbiamo assistito a colossali sprechi di talento? Esempi ce ne sono moltissimi, dallo sport alla musica, dalla scienza all’arte. Anche nella nostra vita quotidiana, dallo studio al mondo del lavoro, notiamo come persone talentuose e intelligenti non riescano a raggiungere dei risultati che davamo quasi per certi, viste le loro capacità. Ciò dimostra una verità valida da sempre, in ogni epoca e in ogni ambito della realizzazione individuale: il talento, di per sé, non è garanzia di successo. Se non viene adeguatamente coltivato, o se viene impiegato in modo infruttuoso, rischia di perdersi senza mai esprimersi del tutto. Insomma, dobbiamo incentivarlo, sorreggerlo, facendo i conti con una regola tanto scomoda quanto ineludibile: per raggiungere traguardi significativi, è necessaria una continua e faticosa opera di miglioramento!

# TI PIACE DAVVERO CIÒ CHE FAI?

Sembra banale, eppure è davvero frequente imbattersi in persone talentuose ma senza la minima passione per quello che fanno. Suonare uno strumento, praticare uno sport, studiare con facilità ottenendo ottimi voti: notare che si è particolarmente abili nel fare ciò che si fa, per abitudine o per necessità, può indurre a pensare di essere “programmati” per fare quello nella vita. Non è così, ovviamente. Essere portati per qualcosa non significa che quella sia per forza la strada da seguire, anzi: se manca la passione, qualunque attività diventa un peso o un obbligo. Sei sicuro che ciò che ti riesce così bene sia davvero ciò che vuoi continuare a fare? Ti dà piacere, ti soddisfa? La volontà accresce il talento; il talento, senza la voglia di accrescerlo, è destinato a perdersi.

# FISSA OBIETTIVI REALISTICI PRIMA DI SOGNARE LA VETTA

Il confine tra ambizione e velleità è molto sottile. Gran parte delle frustrazioni deriva dalla convinzione che il proprio talento si esprimerà da sé e che, prima o poi, il successo arriverà. Quale successo? Di quale entità? Ragionare in astratto, pensando a obiettivi grandiosi senza procedere per piccoli passi, può assicurare soltanto cocenti delusioni. Non serve a nulla sognare grandi traguardi ignorando i piccoli successi ottenibili quotidianamente con fatica e abnegazione, con costanza e consapevolezza. Fissa i tuoi obiettivi, anche ambiziosi, e aspira al massimo. Ma non dimenticare che, anche se innate, le nostre doti e le nostre potenzialità hanno bisogno di tempo e tentativi per esprimersi compiutamente: nessuno può arrivare in cima senza scalare la montagna! Il successo è una conquista, non un “diritto”.

# SEI BRAVO? DIVENTA IL PIÙ BRAVO!

Essere bravi è soddisfacente, certo, ma non vuol dire essere i migliori. Impegno, disciplina, esercizio costante, motivazione, e organizzazione: solo questo permette di distinguersi, di fare la differenza. Il mondo è pieno di persone volenterose che, senza dimostrare qualità particolari, ottengono risultati eclatanti, nettamente migliori di chi invece si adagia sulla consapevolezza di possedere un grande talento senza sfruttarlo pienamente. Il miglioramento di sé passa inevitabilmente per la ripetizione, per la trasformazione di quella che inizialmente è una fatica in un’abitudine, in una propensione naturale. Perché per diventare i migliori non basta superare gli altri: bisogna settare gli standard ai quali gli altri dovranno adeguarsi.

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# IMPARA DAI TUOI ERRORI

Avere talento non vuol dire essere infallibili. Al contrario, molto spesso le grandi opere nascono da grandi fallimenti, da innumerevoli tentativi non andati a buon fine, dalla continua ripetizione, dal miglioramento progressivo delle proprie competenze, dal perfezionamento di aspetti apparentemente secondari. L’errore significa che, a monte, c’è stato comunque un tentativo. Ciò che desideri non ti sarà dato in virtù del tuo talento innato, di una presunta abilità fuori dalla norma: la realizzazione dei propri sogni passa per tentativi ed errori. Imparare a comprendere questi errori e sfruttarli in funzione di un miglioramento delle tue abilità è il vero talento che devi coltivare.

# ACCETTA LE CRITICHE E CERCA NUOVE ISPIRAZIONI

Ovviamente non è possibile imparare dai propri errori se prima non si ammette di averne commesso qualcuno. Va da sé che un atteggiamento simile non consente di progredire effettivamente, producendo come unico risultato quello di incappare in errori sempre più marcati e in delusioni sempre più frequenti. Il talento rischia così di trasformarsi in un ostacolo insormontabile quando ogni critica è vista come un attacco diretto alle proprie capacità. Serve il coraggio di accettare il confronto, anche “traumatico”, se può portare a una crescita personale. Vivere immersi nei complimenti è rassicurante ma impedisce di andare oltre le proprie competenze elementari, impigrisce, rende schiavi dell’immagine di noi che ci costruiamo ogni giorno. Cerca di rapportarti con chi reputi autorevole e utile per la tua formazione, trova modelli da seguire, lasciati ispirare e individua quei punti di riferimento capaci di stimolare il tuo desiderio di metterti continuamente in gioco.

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